COORDINAMENTO NAZIONALE PER LE POLITICHE

                                             DELL’INFANZIA E DELLA SUA SCUOLA

                                               

                                                       CONTRIBUTO AL DIBATTITO

L’attività  del Coordinamento, formato da cinque associazioni professionali e quattro organizzazioni sindacali della scuola, si muove da  quasi vent’anni intorno alle politiche di qualificazione della scuola dell’ infanzia  e degli operatori  che nel settore  tengono viva  una tradizione educativa tra le più apprezzate al mondo.

Il Coordinamento,  fin dal 2007, ha seguito con grande  attenzione l’istituzione e l’attuazione  delle Sezioni Primavera, insieme ai passaggi in tutti i livelli istituzionali previsti,  nella speranza   che esse potessero rappresentare una  risposta  qualificata alla  richiesta sempre più pressante di servizi educativi  per l’ infanzia e nella convinzione    che per questa via si potesse superare l’anomalia  dell’ inserimento di bambini anticipatari nella scuola dell’infanzia. 

A nostro avviso,  quella degli anticipi è una realtà in evidente contrasto con l’indirizzo europeo di garantire tempi di apprendimento e socializzazione coerenti con le fasi di maturazione  e sviluppo di ciascun  bambino, con l’innalzamento dell’ obbligo di istruzione, con l’ attenzione rivolta ai primi anni di scolarizzazione quali fondamento per un approccio attivo al long life learning, infine per garantire uno dei fondamentali diritti dell’infanzia sancito dalla Carta del 1989. La  generalizzazione della scuola dell’infanzia, misura  fissata dal decreto 59 e dalla legge 53 del 2003,  se attuata  avrebbe rappresentato una valida risposta alle  esigenze dei bambini  e delle loro famiglie, ma ciò non è avvenuto.

Anzi, la generalizzazione,   nonostante la facilità della portata, appare oggi come  una vera chimera.

Nella fase assai critica che stiamo attraversando, dove alto è il rischio di far pagare le difficoltà ai soggetti più deboli, in primis ai bambini e alle bambine,  la realtà delle sezioni primavera va osservata con sguardo lucido, rigoroso e lungimirante. Pertanto  la presentazione, in forma ragionata ed integrata,  dei dati inerenti la diffusione delle sezioni e di  quelli inerenti gli anticipi, è un fatto molto positivo che  favorisce  una riflessione allargata tra i soggetti coinvolti e stimola ulteriori percorsi di rendicontazione sociale.

Il monitoraggio non fa che confermare contraddizioni e perplessità da tempo evidenziate: l’assenza di un progetto forte, eticamente connotato, sostituito con una descrizione di indicazioni  e criteri organizzativi,  in prima battuta vincolanti per l’acquisizione dei finanziamenti pubblici, via via scemati  con il diminuire delle risorse, mentre la logica assistenzialistica che li ha caratterizzati ha portato alla frequenza di bambini con meno di due anni, per una quota pari al 7,2% del totale.

Il carattere sperimentale del progetto, quando si e’ tentato di darvi forma,   si è arenato di fronte  alle difficoltà gestionali e a logiche  differenziate a seconda della tipologia dei gestori. Fattori  di qualità strategici sono stati ignorati e bypassati. Si è così giunti alla  stipula frammentata  e frammentaria di almeno  sei tipologie contrattuali  diverse per il personale, ad assunzioni  rivolte a personale senza possesso di titoli specifici (nella misura di un operatore su quattro), e all’affidamento  a servizi esterni  per più del 17% dei casi. 

In tale situazione non può certo meravigliare il mancato insediamento di un comitato tecnico scientifico, le difficoltà di funzionamento di una cabina di regia, l’assenza di una riflessione pedagogica condivisa. 

Nella consapevolezza che nell’ infanzia di oggi e’ riposto il futuro del nostro Paese,   che all’infanzia dobbiamo cura, attenzione e risposte educative all’altezza delle sfide del presente, il Coordinamento  intende orientare la propria azione nelle seguenti direzioni:

–          la prosecuzione delle esperienza delle Sezioni Primavera  può avvenire solo a fronte di  una profonda revisione dei modelli organizzativi fin qui posti in essere, in modo che incontrovertibilmente si connotino come  luoghi qualificati di socializzazione educazione accoglienza e assistenza dei bambini tra i 24 ed i 36 mesi, esprimiamo pertanto contrarietà a che nelle sezioni si continui a consentire la frequenza a bambini al di sotto di quella età;

–          la messa a punto di un percorso sperimentale fondato su un progetto pedagogico ampiamente condiviso, socialmente rendicontabile, scientificamente presidiato e, in itinere, sistematicamente  monitorato per gli aspetti organizzativi e gestionali;

–          la messa a disposizione di risorse logistiche, finanziarie e professionali tali da garantire qualità e stabilità dell’offerta per il periodo definito, anche attraverso interventi  ricorrenti di formazione in servizio   volti al personale che già in ingresso deve essere in possesso di  adeguata qualificazione; 

–          la definizione tramite confronto sindacale,  di tipologie contrattuali  per il  personale.

                                                                                                                    IL COORDINAMENTO  AIMC, ANDIS, CIDI, CISL SCUOLA, FLC-CGIL, FNISM, MCE, SNALS-CONFSAL, UIL SCUOLA