1) le RSU non decadono dopo il 30 Novembre. Viene smentito chi ne prevedeva la decadenza. Sono state confermate tutte le prerogative contrattuali nonostante il decreto Brunetta (come conferma la circolare del Ministero);

2) la data del 30 novembre non era da considerarsi ultima utile per il rinnovo. Le RSU sono state rinnovate man mano che decadevano;

3) la mancata definizione dei nuovi comparti non può determinare continuo rinvio delle elezioni. Si potranno rinnovare sulla base dei vecchi comparti;

4) anche se rinnovate, una volta definiti i nuovi comparti, le RSU elette decadono e si devono nuovamente rinnovare. Era e rimane giusta la richiesta della UIL di concludere rapidamente l’accordo sui nuovi comparti per evitare di andare a elezioni “inutili” perché si rischia di far votare i lavoratori per due volte.

Cosa accade ora:

La UIL Scuola conferma la scelta di rafforzamento del ruolo delle RSU, come soggetto negoziale nei posti di lavoro e risorsa strategica e democratica per l’azione sindacale della UIL.

L’Aran aveva fatto una proposta di mediazione (comparto Scuola + Afam ) su cui la UIL aveva dato la propria disponibilità.

Sollecitiamo ancora una volta la conclusione del negoziato; ogni sindacato si deve assumere la propria responsabilità. Eviteremo di trasformare le elezioni delle RSU in un “utilizzo politico” non rispettoso di insegnanti ed ATA che debbono esercitare i diritti di eleggere le loro RSU con certezza di risultati. Tali risultati devono determinare per il 50% la rappresentatività delle organizzazioni sindacali.

La UIL Scuola ha visto anche quest’anno, come negli ultimi 10 anni, una costante crescita degli iscritti (come risulta dai dati ufficiali del Ministero dell’Economia), registra un incremento dei consensi elettorali nelle elezioni suppletive per le RSU. Tali esiti rafforzano la nostra azione di Sindacato laico e libero; continueremo a sviluppare in modo trasparente e chiaro nell’interesse esclusivo dei lavoratori la nostra azione sindacale concreta ed utile