IL DECRETO HA UN GRANDE LIMITE, RIDUCE MA NON QUALIFICA LA SPESA PUBBLICA.

Il decreto ha un grande limite, riduce ma non qualifica la spesa pubblica.
Quel che possiamo rilevare è, infatti, che non c’è ancora traccia di vera qualificazione della spesa, cioè di spostamento di risorse da spese per sprechi e privilegi, verso il sostegno e la modernizzazione del sistema di istruzione, centrale per puntare sul capitale umano, vero volano di una politica di sviluppo.
In merito ai provvedimenti specifici sulla scuola, sono stati evitate ipotesi che “circolavano” nelle bozze precedenti (riduzione di organico per collaboratori scolastici, disponibilità a livello regionale per supplenze brevi per personale in sopranumero).
Rimangono alcuni aspetti decisamente negativi (ad es. riduzione del numero di insegnanti per scuole italiane all’estero, passaggio di alcune tipologie di insegnanti tecnico pratici a personale Ata).
La Uil scuola quindi, assumerà iniziative nei confronti dei gruppi parlamentari e del Governo, proponendo emendamenti.
Registriamo aspetti che vanno verso il necessario processo di razionalizzazione amministrativa e di modernizzazione.

La scheda di dettaglio e di analisi a cura dell’Ufficio studi della Uil Scuola