NAPOLI / 14 NOVEMBRE/ GIORNATA DI MOBILITAZIONE PROMOSSA DALLA CONFEDERAZIONE EUROPEA DEI SINDACATI
Angeletti: il problema non è la scuola è quello che c’è fuori
Di Menna: Centrale la valorizzazione e il riconoscimento del lavoro e delle professionalità della scuola

Una scuola piena di studenti, di insegnanti, personale Ata, dirigenti, delegati sindacali per sostenere le ragioni dell’istruzione, di un’istruzione moderna e di qualità. E’ così che Napoli ha accolto l’iniziativa promossa dalla Uil, il 14 novembre

Una scuola piena di studenti, di insegnanti, di personale Ata, dirigenti, delegati sindacali per sostenere le ragioni dell’istruzione, di un’istruzione moderna e di qualità. E’ così che Napoli ha accolto l’iniziativa promossa dalla Uil, il 14 novembre, nell’ambito della giornata d’azione e solidarietà proclamata dalla Confederazione Europea dei Sindacati per mobilitare tutto il movimento sindacale europeo contro l’austerità, per l’occupazione e lo sviluppo in Europa.
Una scelta in linea con i temi centrali della giornata promossa dalla CES, per ribadire che va sostenuta l’Europa delle persone, che non è soltanto l’unione finanziaria, ma Europa vista come opportunità, l’Europa del sapere, come presupposto di politiche di coesione e sviluppo sociale, l’Europa dello sviluppo, che passa dagli investimenti in istruzione, innovazione, ricerca.
Le politiche di austerità, se non sostenute da interventi che favoriscono lo sviluppo, frenano la crescita, aumentano la disoccupazione, contraggono le retribuzioni, denuncia la CES.
“La scuola non deve pagare la crisi” – è il monito del sindacato confederale europeo – accolto da Uil e Uil Scuola.

Angeletti: il problema non è la scuola è quello che c’è fuori
Non si può tagliare sull’istruzione – ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti – si taglia sul futuro. La nostra scuola è una scuola che funziona. Il problema non è la scuola è quello che c’è fuori.
La questione centrale del nostro Paese è quella del lavoro. E’ necessario fare una scelta precisa, quella di politiche che creino, facilitino la creazione di posti di lavoro.

Di Menna: Resta centrale per la scuola italiana il tema della valorizzazione e del riconoscimento delle lavoro e delle professionalità della scuola
E’ necessario uno sforzo di modernizzazione della nostra scuola- ha detto Massimo Di Menna – questa piazza democratica del mondo che è internet è una delle tante opportunità da cogliere.
La scuola deve saper trovare momenti di modernizzazione che riescano a coniugare lo sviluppo di nuovi saperi e una solida cultura di base.
Questo sforzo deve essere molto forte e andare in due direzioni: la prima è quella europea nella quale la Uil crede fortemente; la seconda è quella dello sviluppo delle nuove tecnologie e degli strumenti informatici.
Resta centrale per la scuola italiana il tema della valorizzazione e del riconoscimento delle lavoro e delle professionalità della scuola – ha detto ancora Di Menna. Occorrono risorse, che vanno spostate da sprechi e privilegi e indirizzate alla qualità dell’istruzione.
Per far questo serve un interlocutore, un ministro che dica: ‘ci sono questi soldi, usiamoli per la scuola’. Invece – ha osservato Di Menna – fino ad oggi ci hanno convocato solo per parlare di tagli.
Altro tema affrontato, su sollecitazione delle tante domande giunte dagli studenti, quello dell’Europa da leggere come opportunità e non come ‘obbligo’ in un mercato del lavoro che si profila sempre più transazionale.
In Europa – ha sottolineato Di Menna – , in particolare in Germania c’è un sistema incentrato sul ‘fare’.
Quando parliamo di innalzare i livelli di apprendimento , dobbiamo considerare anche che, accanto ad una solida cultura di base, servono percorsi per ‘saper fare’.
In Italia abbiamo grandi risorse – ha aggiunto Di Menna sollecitato dagli interventi di insegnanti e personale Ata – il sapere, l’innovazione, la capacità di creare, il lavoro.
La scuola non può tralasciare di valorizzare le professionalità del personale che ogni giorno contribuisce al buon funzionamento delle scuole: i tecnici di laboratorio, i collaboratori scolastici, gli uffici amministrativi. Il riconoscimento di queste professionalità è importante e si aggiunge alla centralità della didattica. Tra i termini centrali oggi in Europa c’è la “contrattazione”: è il modo per far funzionare meglio il nostro Paese e far sentire il lavoratori protagonisti.

Oggi la Uil ha scelto una formula nuova – ha detto Anna Rea, segretario confederale Uil – non sempre per rivendicare il cambiamento, per esprimere dissenso c’è bisogno di uno sciopero. C’è un modo di rappresentare richieste e posizioni critiche attraverso idee nuove, modalità nuove.
Oggi abbiamo dato voce agli studenti, alla scuola e sono state espresse, anche in modo radicale, preoccupazioni, proteste, critiche, ma è importante aver avuto una sede di dialogo e di approfondimento. Siamo contenti che studenti e insegnanti abbiano apprezzato questa nostra scelta di mobilitazione nella giornata europea del 14 novembre. Negli interventi di studenti e insegnanti è stato sottolineato che non bisogna rassegnarsi. La contrattazione sembra essere diventata un ‘fastidio’ per i nostri governanti. Noi vogliamo metterla al centro della nostra azione sindacale.
Nell’ambito del patto sociale, documento che stiamo consegnando alle istituzioni europee, la Uil ha scelto di puntare sull’istruzione.

Alla manifestazione della Uil, a Napoli, ha inviato un messaggio di condivisione e di partecipazione il segretario generale della CES, Bernadette Ségol.

L’iniziativa Uil trasmessa in diretta dalla Uil Web tv ha fatto registrare oltre 3mila contatti. Centinaia i tweet di commento.