Al Presidente della Regione PIEMONTE

All’Assessore all’Istruzione, lavoro e formazione professionale

Agli Assessori regionali tutti

Visti

Principi fondamentali del cittadino secondo la Costituzione Italiana

 

Art. 1L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…

 

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

E Visto

La sezione II La Pubblica Amministrazione della Costituzione Italiana

Art. 97 

….Agli impieghi delle pubbliche amministrazioni  si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge….

Illustrissimi Onorevoli

Siamo un gruppo di insegnanti precari del Piemonte che per anni hanno permesso il funzionamento delle scuole della nostra Regione. Ognuno di noi ha molti anni di insegnamento alle spalle, ad oggi una formazione che è maturata negli anni, con Master, Corsi di Formazione e in ultimo i corsi abilitanti (TFA e PAS) istituiti dallo Stato, qualificandoci come dei veri e seri professionisti e gravando esclusivamente sulle nostre tasche ma incrementando quelle dell’Università piemontese.. (3000 docenti * 2600€ di iscrizione ai corsi abilitanti in Piemonte =7.800.000€)  in 4 anni.

Non riusciamo a rassegnarci al fatto che, negli anni alla base delle  riforme  proposte e approvate nei continui cambi di governo sia stato messo il principio economico, come motore del cambiamento  facendolo passare come esigenza  del miglioramento dell’Offerta Formativa,   spesso a spese delle risorse umane, di quei professionisti che per anni hanno garantito l’istruzione del Paese. Rimaniamo, altresì, indignati che il DDL della “Buona Scuola” non tiene conto di quelle norme che in precedenza prevedevano l’assunzione dei precari (doppio canale Concorso-Graduatoria), proponendo la cancellazione di quest’ultime.

In Piemonte come in tutta Italia ci sono 2 graduatorie principali a cui si attinge per l’immissione in ruolo e per le supplenze. La Prima sono le GAE, all’interno di esse sono presenti Docenti idonei ai concorsi precedenti al 2012, e docenti abilitati con corsi SSIS e SSISS (chiuse per alcune classi di concorso  nell’università del Piemonte già nell’A.A.  2006/2007 e definitivamente per tutte le altre nell’A..A. 2008/2009). Tali graduatorie per alcune classi di concorso area tecnico-scientifica (A033-A059) risultano esaurite già da qualche anno, e pertanto i posti in ruolo destinati  a queste aree sono state effettivamente assegnati ad altre classi di concorso. La seconda graduatoria è quella d’Istituto, suddivisa in tre fasce per ogni classe di concorso, la I è completamente vuota, la II ove ci sono gli abilitati (TFA-PAS) ante A.A 2014-2015 e la III fascia composta dai laureati, da abilitati e abilitanti in attesa delle finestre di aggiornamento delle graduatorie di II Fascia come previsto dall’art. 14 del D.M. 353 del 2014 firmato proprio dal MINISTRO GIANNINI. Lo stesso governo prima promette finestre di aggiornamento e poi di cancellarci del tutto nell’arco di pochi mesi?

1)Che forse un abilitato PAS o TFA non abbia conseguito corsi di formazione presso le stesse Università e in certi casi con gli stessi docenti degli abilitati SSIS?

2)Che forse le procedure dei TFA non sono di tipo concorsuale come quelle delle SSIS come previsto dall’art.2 comma1 b del D.M. 353 del 2014? 

3) Che forse i PAS non possono essere equiparati alle SSIS speciali istituiti con la legge 143 del 2004 ? (ricordiamo che a questi precedenti corsi sono stati ammessi con riserva docenti che alla data di approvazione non avessero maturato ancora i requisiti richiesti, eppure oggi sono già stati immessi in ruolo).

A proposito delle domande 2 e 3 si cita testualmente l’art.2 comma1- b del D.M. 353 del 2014 …Seconda Fascia aspiranti non inseriti nella corrispondente graduatoria ad esaurimento che sono in possesso relativamente alla graduatoria di circolo o d’istituto interessata di specifica abilitazione o di specifica idoneità all’insegnamento conseguita A SEGUITO DI CONCORSI PER TITOLI E /O PER ESAMI, ai solo fini abilitanti……

A noi risulta che in un paese democratico la legge è uguale per tutti, ma in Italia secondo il governo “Renzi”, alcuni meritano il ruolo, e noi meritiamo di essere lasciati definitivamente a casa, delegando tutto alla speranza non solo di superare le prove di un concorso a cattedra  (idoneità) ma di avere, anche, la fortuna di appartenere alla rosa dei vincitori.  Quale sarà la credibilità del reale merito? Con quali forze, economiche, morali e soprattutto psicologiche  potremmo affrontare ulteriori prove? 

Un Paese democratico punisce con il carcere se commetti violenza contro un animale:

Che forse costringere alla disoccupazione professionisti che per tanti anni hanno garantito l’Offerta Formativa Italiana non può essere CONSIDERATA VIOLENZA? 

Eppure chi la commette è il Primo Ministro che ha addirittura la presunzione di dire che questa è la BUONA SCUOLA e che l’Italia è fuori dalla crisi.

Siamo stanchi di essere precari, siamo stanchi di essere descritti dagli organi di stampa come la feccia della scuola perché supplenti, siamo stanchi di subire continue umiliazioniSiamo stati puramente sfruttati, e la sentenza della Corte di Giustizia Europea ci dà ragione per abuso del nostro Paese sulla reiterazione di contratti a tempo determinato, invitando lo Stato Italiano alla nostra stabilizzazione. 

In risposta il Governo cosa fa? Elabora il DDL come strumento per difendersi, appunto, dalla Sentenza della Corte di Giustizia Europea attaccando proprio i più deboli: NOI PRECARI. 

Secondo l’art. 12 si vieta ai dirigenti scolastici di stipulare contratti a chi ha raggiunto 36 mesi di servizio anche non continuativi, cioè a chi in realtà  secondo la sentenza Europea del 26 Novembre ha i requisiti per essere assunto a tempo indeterminato.

Questo, a nostro avviso non può essere una proposta di legge di un governo responsabile, in tal modo il governo “Renzi” assume un comportamento vigliacco, che nel prendere consapevolezza dell’abuso subito da molti supplenti, adesso propone di cancellarli!!! Quello che ci si prospetta è un destino di disperazione in cui molte delle nostre famiglie dovranno pagare mutui,  sostenere i propri figli, garantirgli una vita dignitosa; ma con quale reddito?

Gridiamo a gran voce che non siamo numeri, ma persone che hanno investito in questa professione anni di studio, passione, professionalità e anche molti soldi per la formazione e adesso è assurdo pretendere che usciamo dalla scena, lasciandoci il contentino di provare il concorso.

Invitiamo tutte le forza politiche a non lasciarci soli in questa battaglia per il riconoscimento del nostro diritto di esistere e di  poter aspirare all’immissione in ruolo. Confidiamo che queste istanze possano essere  accolte politicamente in modo da evitare che, nella sola nostra regione, oltre 3000 docenti precari rimangano disoccupati da settembre 2015, e scongiurare l’instaurarsi,  inoltre,  di un enorme  contenzioso, a cui siamo pronti come ultima ratio, per il riconoscimento dei nostri diritti violati.

Confidando nel Vostro prezioso intervento presso il Governo ed il Parlamento italiano

Torino 20/03/2015                                                                                    I docenti abilitati PAS / TFA Piemonte