Di Menna: provvedimento positivo

DECRETO DEL FARE / LE MISURE PER L’EDILIZIA SCOLASTICA

Ma attenzione, per garantire il risultato serve l’Anagrafe dell’edilizia scolastica e l’intervento di surroga dello Stato in caso di inadempienza degli Enti.

Le misure riguardanti l’edilizia scolastica contenute nel decreto approvato alla Camera mettono a punto una serie di interventi concreti. L’insieme delle risorse stanziate – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – naturalmente non risponde all’insieme delle necessità ma è comunque un provvedimento positivo.
Ci sono due aspetti che vanno messi in evidenza – aggiunge Di Menna – perché se non si risolvono, l’intero impianto degli interventi rischia di essere vanificato.

Anagrafe dell’edilizia scolastica:
se c’è va resa pubblica. Se non c’è va realizzata.

Continua infatti a mancare  un elemento essenziale di valutazione del rischio e delle conseguenti emergenze da affrontare prioritariamente: l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Prevista dalla ormai lontana legge quadro sulla materia n. 23 del 1996, finanziata allora con 20 miliardi delle vecchie lire per l’avvio e con 200 milioni annui per il funzionamento a decorrere dal 1996, e che sino ad  oggi, nonostante le molte sollecitazioni e  gli annunci dei ministri che si sono succeduti a viale Trastevere negli anni, non risulta essere stata realizzata o, quantomeno, messa a disposizione per la sua valutazione: eppure si tratta di uno strumento fondamentale sia per la progettazione della tipologia degli interventi che per determinarne le priorità.
Come Uil Scuola abbiamo richiesto con insistenza, anno dopo anno, la messa a regime di questo fondamentale strumento per l’analisi della realtà esistente e per la programmazione dei necessari interventi. Stiamo ancora aspettando, e non vorremmo che la secretazione di quanto sin’ora fatto serva a nascondere imperdonabili negligenze a livello locale dell’amministrazione del MIUR o, peggio ancora, a favorire una distribuzione delle risorse non correlata alla stato dell’effettivo disagio edilizio, ma ad altre logiche che, con questo, non hanno nulla a che fare.

Le risorse alle Regioni
ma in caso di inadempienza chi ci rimette sono gli alunni
Va previsto anche un intervento di surroga dello Stato
Il decreto prevede che le risorse per gli interventi di risanamento nelle scuole vengano assegnate alle Regioni. Il testo prevede una serie di adempimenti e scadenze stringenti. In caso di inadempimento delle Regioni le risorse ‘decadono’.
La riflessione da fare – spiega Di Menna – è che le risorse sono riferite strumentalmente alle Regioni ma sono destinate alle scuole.
La mancata presentazione delle richieste da parte delle Regioni si ripercuote sugli alunni. Per questo – aggiunge – va previsto un intervento di surroga dello Stato in caso di enti inadempienti. Non basta dire questi soldi non ve li diamo. Occorre prevedere la figura di un commissario ad acta che, in caso di inottemperanza degli enti, porti a buon fine gli interventi finanziati e cantierabili.

Le misure riguardanti l’edilizia scolastica nel decreto del ‘fare’
La scheda Uil Scuola

Nel decreto  legge del  ‘fare’ – DL n. 69/2013 – le Commissioni affari Costituzionali e Bilancio hanno apportato alcuni emendamenti e sul testo risultato da questi,  il Governo ha posto la questione di fiducia. Per la scuola gli interventi riguardano l’edilizia scolastica:

  1. l’INAIL, ai sensi della legge 35/2012, finanzia un programma triennale 2014-2016, con 100 milioni di euro per ogni annualità, concordato tra Presidenza del Consiglio, MIUR e ministero delle Infrastrutture, sentite la Conferenza Unificata Stato-Regioni.
  2. Un ulteriore finanziamento di 3,5 milioni di euro per ciascun anno dello stesso triennio è destinato all’individuazione, da parte del Centro di geomorfologia integrata, di un modello unico di rilevamento e potenziamento della rete di monitoraggio e di prevenzione del rischio sismico per le scuole.
  3. Per l’anno 2014 si destinano ulteriori 150 milioni di euro per il fondo unico per l’edilizia scolasticapresso il MIUR, con particolare riferimento alle scuole con presenza di amianto,assegnandoli alle Regioni entro il 30 ottobre 2013, secondo una tabella allegata al provvedimento;
    Le regioni debbono presentare le richieste entro il 15 ottobre 2013, sulla base di progetti immediatamente cantierabili che gli Enti Locali debbono presentare alle Regioni entro il 15 settembre 2013.
    In caso di mancata presentazione delle richieste da parte delle singole Regioni, i finanziamenti alle stesse decadono e sono suddivisi proporzionalmente tra le altre Regioni adempienti.L’assegnazione del finanziamento autorizza a bandire immediatamente le gare d’appalto o l’affidamento dei lavori. Il mancato affidamento dei lavori entro il 28 febbraio 2014 comporta la revoca dei finanziamenti e la loro destinazione ad altri progetti ammissibili.
    Il MIUR provvede al trasferimento delle risorse agli enti locali per permettere i pagamenti entro il 31 dicembre 2014, secondo gli stati di avanzamento dei lavori debitamente certificati.